STRESS TEST

La nostra missione è da sempre la gestione del rischio, del rischio di credito, del rischio di impresa. Il rischio, inteso come evento non previsto, è sempre stato affascinante. Questo perché nell’immaginario di tutti è una cosa da combattere e contrastare, da vincere. Noi abbiamo detto spesso agli imprenditori che le maggiori perdite derivano da eventi ignorati e, soprattutto, da fonti di rischio ritenute fortemente improbabili, come un fulmine sulla casa. Nessuno ci crede e nessuno si assicura. Ma quando succede, fa danni immensi.

Noi parliamo di analisi della matrice di probabilità-impatto. Alcuni rischi “inattesi” sono dipendenti da bassissime probabilità, ma hanno delle conseguenze deleterie. È bene avere coscienza anche di questi effetti, ed oggi ci accorgiamo di cosa significa tutto questo.

Le imprese rispondono in maniera diversa a quello che noi chiamiamo stress test. Abbiamo preso cinque casi estremi, che potrebbero non accadere mai perché legati ad eventi fortemente improbabili, ed abbiamo studiato l’effetto pratico sulla contabilità dell’impresa specifica. Alcune imprese sono strutturate per resistere anche in situazioni catastrofiche. Altre, invece, non hanno la possibilità di reggere i costi fissi per molti giorni. Il futuro di queste imprese, spesso, non dipende dalla bravura dell’imprenditore, dalla fortuna o dall’avversione al rischio quanto, piuttosto, dalle naturali peculiarità aziendali insite nella storia dell’impresa. Questo significa anche che un’impresa di servizi, nel caso odierno del blocco delle vendite, ha più probabilità di sopravvivere rispetto ad un’impresa manifatturiera solo perché non ha dei cicli produttivi da mantenere e, per definizione, ha costi fissi di minore importanza.

La pandemia ha colpito la salute degli italiani ma ha conseguenze anche sull’economia delle nostre imprese. Per verificare questi effetti, nel concreto, noi abbiamo costruito un programma automatizzato che, oltre alla riclassificazione dei bilanci e alla descrizione di un rating di bilancio, descrive gli esiti ai cinque stress test:

  1. Se l’imprenditore stacca la spina alla sua azienda, riesce a rimborsare tutti i debiti entro l’anno ?
  2. Se l’impresa deve far fronte alla sostituzione di un macchinario importante, riuscirà a pagarlo e continuare a sopravvivere nel tempo?
  3. Se per un motivo esterno all’azienda dovessero aumentare in modo evidente i costi fissi e gli oneri gestionali, l’impresa riuscirebbe ad andare avanti?
  4. Se, come in questi giorni, ci fosse un blocco totale delle vendite aziendali, l’impresa riuscirebbe a resistere senza rendersi insolvente?
  5. Se dovessero rendersi insolventi, invece, importanti clienti dell’azienda, l’impresa riuscirebbe comunque a resistere a questo evento?

In aggiunta abbiamo calcolato la percentuale di crediti commerciali che l’impresa riuscirebbe a sopportare in dipendenza della propria contabilità e la percentuale di riduzione di fatturato che non genera sofferenza.

A queste domande è necessario rispondere per comprendere i rischi inattesi dell’impresa in tempi di crisi grave. È necessario rispondere per comprendere sia l’impatto sia se si è ancora in tempo nell’arginare quanto possibile.

Le imprese che sono destinate ad avere i maggiori problemi nell’arco dei prossimi tre mesi sono le imprese che non hanno dei solidi indici di liquidità immediata. Sono le imprese che si sono già esposte ed hanno una struttura del capitale orientata sulle fonti di terzi ed una composizione rigida degli attivi.

FourFinance Rating, nostro sponsor dati, ha disegnato l’identikit strutturale dell’impresa che avrà i maggiori problemi nel corso di questo trimestre partendo dalla contabilità di bilancio.

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